L’esposizione al Vittoriano di Roma, curata da Marianne Mathieu, presenta circa sessanta opere di uno degli artisti più famosi al mondo, Claude Monet, padre dell’Impressionismo, provenienti dal Musée Marmottan Monet testimonianza del suo percorso artistico, ma soprattutto dell’uomo. Si tratta infatti delle opere che Monet conservava nella sua ultima dimora di Giverny e che il figlio Michel donò al museo.
Sessanta i capolavori in mostra. Dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800, ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e i ritratti dei figli, dalle tele dedicate agli amatissimi fiori del suo giardino (rose, glicini, agapanti) fino all’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, per arrivare alle monumentali Ninfee e Glicini, la mostra renderà conto delle molteplici sfaccettature del suo lavoro, restituendo la ricchezza artistica di Monet.
Nelle parole di Guy de Maupassant si capisce tanto dell’uomo Monet: “Lo scorso anno, in questo paese, ho spesso seguito Claude Monet in cerca di ‘impressioni’. Non era un pittore, in verità, ma un cacciatore. Andava, seguito dai bambini che portavano le sue tele, cinque o sei tele raffiguranti lo stesso motivo, in diverse ore del giorno e con diversi effetti di luce. Egli le riprendeva e le riponeva a turno, secondo i mutamenti del cielo. E il pittore, davanti al suo soggetto, restava in attesa del sole e delle ombre, fissando con poche pennellate il raggio che appariva o la nube che passava… E sprezzante del falso e dell’opportuno, li poggiava sulla tela con velocità”.
In mostra al Vittoriano, Roma, fino al 19 ottobre:
Dal lunedì al giovedì 9.30 > 19.30
Venerdì e sabato 9.30 > 22.00
Domenica 9.30 > 20.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)